Chiudi

Nell’epoca delle notizie false, il miglior filtro è il pensiero critico

372808_1303_5

Prosegue con questo post la rubrica “Pillola Rossa“: alcuni miei brevi pensieri e riflessioni scritti di getto, stimolati da fatti di attualità, per orientarsi nell’epoca della Tecnica.

Sembra che le notizie false tanto diffuse sul web avranno presto vita più dura infatti piattaforme quali Google e Facebook stanno introducendo alcune nuove regole e strumenti per arginare questo fenomeno diventato ormai imponente e devastante nella nostra vita online.

Ma cosa si intende precisamente con il termine ‘notizie false’? Si tratta di notizie caratterizzate da titoli sensazionalistici, il cui contenuto è pensato e generato per attirare views e click che saranno poi monetizzati, dunque è un modo per sfruttare economicamente la creduloneria delle persone (illuminante questa inchiesta su come guadagnano i sitiweb e network di news false).

L’ascesa dell’intelligenza artificiale potrebbe anche permettere alle piattaforme online di impiegare nuovi avanzati algoritmi in grado di selezionare / filtrare una grande parte dei contenuti non-affidabili e non-veritieri che inondano i nostri news feed e bacheche virtuali. Insomma se la tecnologia (in questo caso il web) ha rafforzato certo neoscurantismo, la soluzione come sempre non è limitare quella determinata tecnologia, ma appunto modificarla e migliorarla.

Certamente un filtro o algoritmo che ci liberi dalle notizie false è uno strumento utilissimo e benvenuto dato che il medium social – diventato pervasivo col mobile – svolge ormai un ruolo determinante nel condizionare la nostra percezione della realtà (in senso negativo e positivo) con l’effetto collaterale però di agevolare anche la voce di ignoranti e cialtroni nel mondo. Oggi viviamo infatti in un’epoca dove il web è passato dall’essere strumento democratico e paritario di condivisione e confronto pubblico a una grande ‘sala degli specchi’ in cui tendiamo a cercare e trovare conferme alle nostre opinioni vedendo riflessi solamente il nostro rancore e paranoie o le nostre ideologie e malesseri.

Il mondo digitale è spesso, troppo spesso, regno del neoscurantismo: tra anti-vaccinisti, paranoici (teorici del complotto), populisti, etc. sembra quasi diventato impossibile difendersi da notizie totalmente basate su fatti inventati o da contenuti acchiappa-click creati ad hoc che magari molti di noi, dotati di scarsissima capacità critica, poi condividiamo a nostra volta diventando così ripetitori inconsapevoli di tali ‘virus” maligni per la mente.

Qualcuno propone giustamente di attivare corsi di internet per educare le persone a un utilizzo più intelligente e responsabile del web tuttavia rimango convinto che il miglior filtro da attivare resta quello del pensiero critico generale accompagnato da una conoscenza umanistico e scientifica minima.

In una “democrazia dei creduloni“, come l’ha chiamata opportunatamente il sociologo Gérald Bronner, dovremmo tutti imparare ad autoemendarci (inclusi coloro che si considerano immuni da tale disinformazione) infatti sarebbe troppo comodo e facile prendersela con il web, o con Google e Facebook, piuttosto che ammettere che in tutti noi c’è una buona dose di creduloneria.

Cosa possiamo allora fare concretamente contro questo dilagare del neoscurantismo e della barbarie digitale? Ecco alcuni consigli pratici:

  • Verifica sempre le fonti di una news che leggi online attraverso una ricerca su Google
  • Installa o utilizza qualche utile tool per difenderti dall’ondata quotidiana di ‘fake news’
  • Cerca di non commettere fallacie logiche (ossia gli errori nel modo di ragionare che rendono le argomentazioni razionalmente non valide) per rendere più rigorose e razionali le nostre e altrui argomentazioni e per conversare in modo più civile
  • Studia la filosofia in quanto ‘palestra della mente’ par excellence (avendo più di 2000 anni di attività alle sue spalle) allo scopo di potenziare ed esercitare la tua facoltà critica e sviluppare quegli ‘anticorpi’ culturali necessari per valutare contenuti e infomazioni che leggi online e non solo
  • Coltiva o migliora la tua conoscenza umanistico – scientifica ad esempio leggendo classici della saggistica e seguendo corsi online gratuiti ( Oilproject e/o altri)
  • Se lavori nel settore della conoscenza impegnati nella divulgazione di essa a persone di tutte le età ovviamente le istituzioni dovrebbero fare la loro parte anzitutto modificando il sistema scolastico e formativo attuale (promuovendo la capacità critica sia degli insegnanti che degli alunni) inoltre si dovrebbero promuovere sistemi online e offline per condividere la conoscenza in modo gratuito e accessibile per tutti.

Nell’epoca delle news false è quantomai necessario correggersi e liberarsi da quelli che Francis Bacon chiamava ‘idola’, ossia pregiudizi e fallacie, di cui siamo affetti tutti. È dunque nell’esercizio di un pensiero critico, magari unito a futuri algoritmi intelligenti implementati dalle piattaforme online, che potremo eradicare efficacemente populismo e disinformazione e così uscire dall’epoca della “post-verità” (termine recentemente coniato dall’Oxford Dictionary) per entrare in quella di un rinnovato illuminismo.

L’animo dell’uomo, infatti, è ben lungi dall’essere uno specchio limpido e regolare, dove i raggi delle cose si riflettono secondo la loro vera incidenza; anzi, è piuttosto come uno specchio incantato pieno di superstizioni e imposture – se non lo si libera e corregge.

Francis Bacon – La dignità e il progresso del sapere divino ed umano (1605)

Non abbiamo bisogno di cambiamenti politici, ma di una rivoluzione etica

morpheus

Inauguro con questo post la rubrica “Pillola Rossa”: alcuni miei brevi pensieri e riflessioni scritti di getto, stimolati da fatti di attualità, per orientarsi nell’epoca della Tecnica.

Chi ancora ingenuamente crede che votare questo o quello, sì o no, faccia davvero la differenza a livello sociale non coglie che ormai la politica è diventata una forza marginale nel mondo.

Oggi la politica, e in verità già da molto tempo, non è più un agire etico ma un mero agire basato sul consenso e quindi destinato a produrre solamente ulteriori guai o a non risolvere affatto i problemi sociali.

È la Tecnica vera forza motrice della storia oggi, nel bene e nel male, e lo diventerà in misura maggiore nel futuro. Tutte le forze politico, economiche, religiose, etc. infatti non possono prescindere da essa, ne dipendono ormai in modo indissolubile, anche quando credono di avere ancora le redini del proprio potere.

Il filosofo Emanuele Severino lo ha, da questo punto di vista, espresso molto bene nelle sue riflessioni sulla Tecnica come scritto anche in questo articolo:

Le forze della tradizione credono di guidare il gioco, ma in realtà ne sono già ai margini. Per prevalere l’una sull’altra, devono potenziare il mezzo tecnico di cui si servono. Ma così facendo, dimenticano il loro scopo originario — accrescere il profitto per il capitalismo, fare la volontà di Allah per l’Islam. Diventano cioè qualcosa di diverso: detto nella terminologia più squisitamente severiniana, «sono destinate al tramonto». Una «destinazione» il cui senso autentico sfugge alla cultura contemporanea, umanistica quanto scientifica. Non alla filosofia.

Quello di cui abbiamo bisogno è allora una rivoluzione etica in grado di guidare il cambiamento tecnologico per raggiungere la prosperitá universale. Solo un’etica, fondata razionalmente e rigorosamente su principi condivisibili, può guidarci nell’epoca del cambiamento tecnologico e di conseguenza fare anche della politica non più un “agire cieco” ma diretto a uno scopo davvero umanitario. Il compito del filosofo, oggi, è quindi elaborare questa nuova etica per un’umanità capace di auto-determinarsi.

Può sembrare strano ma il futuro dell’umanità dipende proprio da questa disciplina del pensiero, considerata da molti del tutto “inutile”, che è la filosofia.

Noi siamo dunque – e come potremmo dimenticarlo? –, nel nostro filosofare, funzionari dell’umanità. La nostra responsabilità personale per il nostro vero essere di filosofi, nella nostra vocazione interiore personale, include anche la responsabilità per il vero essere dell’umanità, che è tale soltanto in quanto orientato verso un telos, e che se può essere realizzato, lo può soltanto attraverso la filosofia.

E. Husserl – La crisi delle scienze quale espressione della crisi radicale di vita dell’umanità europea, 1935